Stare in forma non è come stare in salute
Milano 05-03-2016
Carissime/i,
sperando che voi stiate sempre meglio e che in futuro siano sempre di più coloro che mi cercheranno solo per ricevere dei normali “ reset “,
approfitto del tempo disponibile durante il volo per condividere con voi alcune considerazioni.
A molti di voi ho già espresso, fin dalla prima seduta, parte dei concetti che esporrò di seguito.
La salute richiede movimento, quando il movimento cessa termina anche la vita.
Ogni sistema complesso,si tratti di un'auto,di un macchinario,di un computer o di un essere umano,deve essere coerente,
le sue parti devono poter funzionare assieme,ogni azione deve essere di sostegno a ogni altra azione se si vuole che il sistema operi al meglio.
Se una di queste parti che formano questi sistemi complessi tendono alla divergenza,il sistema perderà sincronia e finirà per rompersi.
Quindi lo stesso vale per gli essere umani,il nostro corpo mancherà dell'efficienza necessaria tra i vari apparati e funzionando male si ammalerà.
Il mondo auto si è ispirato al funzionamento del corpo umano.
Se l’organismo funziona correttamente, tutto si muove bene in modo coordinato ed omeodinamico.
Il sangue che contiene ossigeno e zucchero, elementi della nutrizione dell’intero organismo, fluisce in maniera continua e variabile.
Il flusso ematico è strettamente connesso con la contrazione ed il rilascio muscolare, la digestione, l’attività mentale.
Il segnale nervoso impartito dal cervello fluisce in un sistema di attività coordinato, i muscoli, le fasce, i tendini, i legamenti guidano le articolazioni lubrificate in movimenti complessi, la linfa viene pompata e circola in armonia con il movimento del corpo.
Più una persona è tesa ( fisicamente e psicologicamente :i due ambiti,in realtà,sono interdipendenti ),più il movimento è ostacolato.
Simili impedimenti producono conseguenze che influiscono sulla salute e sul benessere.
La costrizione, l’attrito, l’intrappolamento, l’ischemia e l’eccessiva rigidità, sono quindi associati alla disfunzione ed al dolore.
Per cui sia che si tratti di un organo, di un muscolo, di un fluido o di un impulso nervoso,
la patologia in qualche modo interferisce con il flusso, con il movimento.
La morte, per definizione, è la conseguenza della cessazione del movimento.
Quindi il ruolo del terapista consiste nel rilassare le costrizioni e favorire il flusso,
assecondando l'omeostasi,ovvero la naturale ed innata saggezza del corpo ad autoguarirsi,creando un humus terapeutico affinchè ciò avvenga
Determinante è la capacità di visualizzare e capire cosa si percepisce attraverso le mani.
A tale scopo, è essenziale una profonda conoscenza della struttura scheletrica e dei suoi punti di attacco,
della direzione delle fibre e della funzione di ciascun muscolo.
Il tessuto muscolare sano è morbido, elastico, mobile alla pressione, non provoca sensazioni dolorose quando viene manipolato.
L’esatto contrario si ha laddove i muscoli sono accorciati, “ non sani “, tesi,
non morbidi al tatto. Allora sarà necessario un tocco fermo e forte tanto da provocare dolore e disagio all’assistito.
Questi muscoli accorciati, le contratture, possono rappresentare l’esito di una disfunzione neurologica,
di squilibri strutturali cronici, di traumi o di tensioni estreme e ripetitive.
In questo caso, la circolazione verso il muscolo è ridotta, e di conseguenza esso diventa più fibroso
e perde la propria elasticità, fissandosi in posizione accorciata e provocando dolore.
Possono essere presenti anche dei trigger e tender point, anch’essi causa di dolore e di disfunzione.
Nel corso della mia pratica non mi è mai accaduto che le costrizioni muscolari ed i trigger point si presentino in un singolo muscolo isolato, ecco da dove nasce l’esigenza di studiare il corpo nella sua totalità, con lo scopo di determinare costrizioni associate e lavorando laddove si riscontrano le disfunzioni.
Quando una condizione diventa cronica, rende improbabile un recupero completo ,ma la si può gestire nel migliore dei modi evitando che crei cronicità in altri apparati del corpo.
Di concerto con il Direttore Sanitario dello studio e solo previa sua indicazione, in alcuni casi,si consiglia l’assunzione di integratori alimentari che costituiscono una fonte concentrata di nutrienti, quali vitamine e minerali, o di altri macronutrienti.
Altro fattore determinante è senz’altro l’analisi delle posture abitualmente assunte dall’assistito che potrebbero essere l’origine del problema mio fasciale.
Questa indagine ci permetterà di aiutare l’assistito a modificare gradualmente le proprie abitudini onde alleviare i fattori posti all’origine delle sue difficoltà
( è essenziale per contribuire alla rettifica del problema muscolare ).
Tutte le persone sinora trattate, ricorderanno certamente l’importanza che attribuisco
all’accurata ed attenta osservazione.
La mia attenzione viene posta in primis verso la respirazione, a come viene impostata la camminata,a come il paziente resta in piedi, a come vengono tenute le mani, se vengono incrociate le gambe, come viene sorretta una borsa,uno zaino, una ventiquattrore,
se pratichiamo sport a noi inadatti,se ci alleniamo male,etc etc
Ancor prima di manipolare i vostri corpi, ho acquisito molte informazioni sui vostri comportamenti i quali forniscono indizi sulla vera natura del problema.
Notevole importanza hanno il riscaldamento e lo stretching dinamico prima di qualsiasi attività sportiva; lo stretching statico,consigliato di eseguirlo alla fine di ogni allenamento ed alla cui esecuzione deve essere abbinata la respirazione,non deve provocare dolore e costituisce la miglior prevenzione delle patologie miofasciali così diffuse ed invalidanti.
Ancora più importante è il modo corretto di respirare, purtroppo molte persone, la maggior parte in verità, respirano in maniera impropria, paradossa senza attivare il diaframma.
Altro fattore che può fare la differenza tra un eccellente stato di salute ed una patologia , è l’attività aerobica ( ossigenazione ) svolta in modo regolare e senza eccessi.Eccellente è il fitwalking ( arte del camminare ).
Essa riduce lo stress e l’ansia, contribuisce a rilassare la tensione muscolare e in più in generale attribuisce
all’intero organismo uno stato di benessere in senso assoluto.
Esiste una notevole differenza tra salute e forma fisica.
La forma fisica è la capacità di svolgere un'attività atletica.Mentre,per salute,si intende quella condizione in cui tutti i meccanismi del corpo,nervoso,muscolare,osseo,circolatorio,digestico,linfatico,ormonale,funzionano in maniera ottimale..
purtoppo molte persone ritengono che la forma fisica implichi la salute,
ma la verità è che le due cose non vanno necessariamente di pari passo.
L'ideale è avere entrambe le cose ma,mettendo la salute al primo posto,ne trarremo sempre enormi benefici.
Se raggiungiamo la forma a spese della salute,potremmo non vivere abbastanza a lungo da goderci il nostro fisico spettacolare.
La maggiore differenza fra salute e buona forma si riduce al fatto di capire la differenza fra ginnastica aerobica e ginnastica anaerobica.
Creandoci una base aerobica,creeremo anche una straordinaria quantità di energia e di resistenza,amplieremo la capacità del nostro corpo
di inviare ossigeno ( fonte di energia e salute ) a ogni suo organo e sistema,cioè dobbiamo insegnare al nostro corpo a bruciare grasso,non zuccheri.
Al contrario,con il solo lavoro anaerobico,potremmo anche raggiungere una buona forma,ma a spese della salute.
Teniamo presente che il nostro stato fisiologico condiziona le nostre percezioni e i nostri comportamenti.
Purtroppo ad oggi,gran parte delle persone decidono di vivere da arrugginiti ( assenza totale di movimento ) oppure di vivere da consumati ( eccessi sportivi ).
L'ideale sarebbe mettere in moto il nostro sistema aerobico con una dieta appropriata e con il giusto esercizio fisico in modo da bruciare grasso,
che è il nostro principale carburante.
Giusto per ricordare che il sistema anaerobico brucia come carburante primario il glicogeno e porta il corpo ad accumulare grasso.
Vorrei concludere con un augurio, che il mio metodo di lavoro preveda con il tempo una stretta collaborazione con il medico di famiglia o lo specialista, per cercare nel minor tempo possibile di migliorare le condizioni dei nostri assistiti in maniera quanto più sana, corretta e funzionale possibile.
Ricordando che quando il corpo tramite il dolore ci fa capire che c’è un problema non bisogna fermarsi a curarne solo il sintomo ma bisogna ricercarne la causa.
Il dolore è uno strumento importante grazie al quale il corpo ci comunica che esiste una disfunzione ( salvo che non si tratti di un trauma diretto ).
Togliere solo il dolore, senza capirne la reale causa, è come nascondere la sabbia sotto il tappeto,
prima o poi la disfunzione si riproporrà con effetti più invalidanti, più gravi e molte volte cronici.
A quel punto si potrà solo cercare di arrestare il decadimento senza avere più la possibilità di ottenere una guarigione completa.
Ripeto un concetto fondamentale per chi scrive:è veramente determinante fare in modo di sfruttare al meglio la capacità innata del corpo di autoguarirsi mettendolo nella condizione migliore per poterlo fare.
Questi obiettivi sono facili da raggiungere con un buon lavoro di prevenzione,
tramite trattamenti di terapia manuale possibilmente solo preventiva,
adeguato lavoro aerobico per ossigenare in maniera continua.
Con queste mie considerazioni che scaturiscono da una percezione,diretta frutto di personale esperienza sul campo,
vorrei contribuire a migliorare la qualità di vita delle persone che mi scelgono.è grazie a loro che ho imparato ed imparo.
Il contatto diretto con coloro che si affidano alle mie terapie manuali contribuisce ad accrescere la mia conoscenza
sulla natura del dolore e sul modo di curarlo.
Con doverosa riconoscenza,
grazie di vero cuore per la fiducia che mi date e per il tempo che mi avete dedicato.
Vostro,
Carlo Totaro Fila
Disclaimer: i rimedi ed i consigli proposti non sono necessariamente esaustivi.